SETTIMANA 05
30 marzo – 5 aprile 2020
Anche questa settimana con la didattica on line mantengo un buon ritmo. Ormai c’è la consapevolezza che a scuola non si tornerà. Continuo a leggere articoli, riflessioni e opinioni in merito a quanto sta accadendo nel mondo educativo. Io vedo ancora tutto sfocato, non so cosa pensare e non riesco a vedere più in là di tre o quattro giorni. Mi è chiaro però che bisogna cambiare sguardo, proprio perché il paradigma è cambiato; da una didattica dell’emergenza occorre passare a una didattica di lungo periodo. Ho deciso di non guardare più webinar (sono ubriaca di contenuti digitali!!) e provo a pensare a cosa fare per arrivare alla fine dell’anno. Sono ormai totalmente persuasa che non si possono gestire le classi come in “analogico”, bisogna svincolarsi dallo schema delle materie curricolari e adottare il modello che è stato usato per la classe dei minori.
Sono contenta di come ho suddiviso le mie tredici classi (!!) e seguo la mia impostazione convintamente. Vorrei cominciare a fare didattica in sincrono con zoom, anche solo a piccoli gruppi. Mi prendo questa settimana per imparare a utilizzare meglio questi strumenti. Ma so già che con i miei alunni sarà difficile riuscirci se non con piccolissimi numeri.
Anche Anna inizia le lezioni on-line. Sono rade e brevi, ma lei è emozionatissima, mette tutti i timer possibili per non arrivare in ritardo, è agitata perché la connessione fa le bizze, ma il sorriso e gli occhi lucidi quando sullo schermo appaiono a uno a uno i suoi compagni non li dimenticherò facilmente. Così come non dimentico il pianto a dirotto quando mi ha sentito dire che probabilmente non si tornerà a scuola. Lei è in quinta elementare e l’idea di finire così, senza una conclusione senza un saluto le è sembrata inaccettabile. E in effetti lo è.
Arturo continua le lezioni on-line e, anche se meno entusiasta dell’inizio, tiene un buon ritmo. Ha imparato moltissimo in queste due settimane. A parte saper giocare a Clash Royale, Brawl Stars e poco altro era totalmente digiuno di strumenti digitali. Con lui avevamo pattuito che il cellulare l’avrebbe avuto a fine terza media. Ma in questo mese è cambiato il mondo e la mia inflessibilità si è trasformata nella convinzione che ormai fosse pronto per guidare la macchina digitale più ambita da tutti i preadolescenti. Domenica è il suo compleanno e arriva un regalo inaspettato!