SETTIMANA 08
20 – 26 aprile 2020
Quando c’era il sole pensavo fosse un peccato non poter uscire. Poi è arrivata la pioggia. Le classi sono sempre più silenti. Anche gli educatori prima molto presenti, ora sono silenti. E così anche i miei colleghi. Ho prolungato le scadenze dei compiti, anche delle classi ad alta scolarità. È evidente che molti studenti stanno faticando. Sicuramente anch’io sono meno coinvolgente. Faccio un bilancio del rapporto con i colleghi, dei due coordinamenti e del collegio docenti e mi rimane la sensazione di aver trascorso questo periodo in solitudine confrontandomi con colleghi e colleghe, in modo sporadico, solo in merito a necessità strettamente organizzative. Sono un po’ triste e disillusa.
Poi penso che metà del corpo docente il prossimo anno non ci sarà più e io non so dove sarò.
La sensazione è che dopo le prime due settimane convulse, in cui abbiamo dovuto prendere le misure e assestarci, ognuno ha fatto la propria strada.
In fondo non c’è stata una guida, le richieste arrivano solo per assolvere compiti burocratici: diario di bordo e programmazione bisettimanale. Analizzare, progettare, valutare la situazione nella sua complessità e riflettere su cosa di innovativo può portarci nel pensiero questa condizione non è contemplato. La didattica on-line c’è, molti studenti sono nelle chat e dunque potremo dire che in fondo facciamo didattica a pieno ritmo e alla fine #andratuttobene.
Aspettiamo che il Ministero dell’Istruzione dia indicazioni sugli esami, ma la sensazione diffusa è che il Governo non consideri la scuola come un settore strategico per la ripartenza.
Speriamo che la prossima settimana torni il sole.