Buongiorno a tutte e tutti,
sono molto felice ed emozionata di inaugurare quest’anno scolastico; e lo sono sono per vari aspetti. Sono emozionata come genitore che stamattina ha accompagnato a scuola due bambini come voi; sono contenta come architetta, nel poter inaugurare uno spazio scolastico – rinnovato – frutto di un virtuoso progetto che ha coniugato sostenibilità, efficienza energetica, comfort e piacevolezza degli spazi; e infine sono onorata, come Assessora di inaugurare l’anno scolastico come rappresentante di uno degli assessorati chiave per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della nostra città che è quello all’Istruzione. O meglio, Istruzione ed Edilizia Scolastica, perché – non dimentichiamocelo – la progettazione dello spazio in genere, ma vale ancor di più per quello scolastico, è la condizione necessaria affinché si possano attuare modalità didattiche specifiche.
Io penso che la scuola sia lo strumento più potente che, non solo una città, ma una Paese, ha per crescere culturalmente, socialmente ed economicamente. “Educare istruendo” è stato il titolo della settima conferenza del Forum per l’Educazione e la Scuola del Piemonte, che si è tenuta pochi giorni fa, un titolo che cito proprio perché indica come l’istruzione sia centrale per l’educazione delle cittadine e i cittadini di domani.
Ma dovremmo chiederci: cosa significa istruire? Per me, e parlo da insegnante, istruire significa dare a bambine e bambini, come voi, gli strumenti perché possano affrontare la vita, di cui – il lavoro – è una parte importante, ma solo una parte. L’istruzione, attraverso la scuola, deve aiutarvi a crescere consapevoli delle vostre capacità e dei vostri desideri. Abilità e desideri che non sempre collimano, e la scuola, è chiamata a mettere insieme le abilità personali e le ambizioni che ognuno di voi ha. È un ruolo difficile che richiede tempo, riflessione, passione e accoglienza, e un rapporto di collaborazione tra scuola e famiglia basato sulla fiducia reciproca. Senza questi elementi è difficile immaginare di combattere in modo adeguato l’alta dispersione scolastica.
Le competenze che il mondo attuale richiede sono sempre più trasversali, ed è per questo che bisogna lavorare per innalzare proprio le competenze di base e per dare gli strumenti adeguati affinché bambine e bambini, ragazze e ragazzi, possano orientarsi in un mondo culturale e lavorativo sempre più frammentato e mutevole.
La Scuola però non credo debba essere il luogo della frammentazione, ma il luogo della stabilità e dell’unione del sapere – il luogo – in cui si costruisce un approccio e un metodo per affrontare e dominare la frammentazione e il cambiamento continuo. La scuola deve essere necessariamente anche il luogo dell’integrazione e dell’inclusione perché tutte le bambine e bambini abbiano abbiano pari opportunità di emanciparsi.
Sono fortemente convinta che la scuola debba creare le condizioni perché chi è bravo possa eccellere, ma questo avviene solo se la scuola è in grado di far emergere le qualità di ognuno, non come individuo singolo ma come elemento di un gruppo più ampio, dove la collaborazione e il riconoscimento dell’importanza dei diversi ruoli è fondamentale perché non vinca il singolo, ma perché vincano tutti, e quest’idea è riconosciuta anche nella nella crescente diffusione dell’apprendimento cooperativo.
In ogni gruppo c’è chi è timido e chi è espansivo, chi veloce e chi riflessivo, chi è portato a comandare e chi a fare il gregario, chi è in difficoltà e chi riesce a dominare le situazioni. Solo apparentemente ci sono ruoli più importanti di altri. Io sono convinta che non ci sia una scala di valori tra diverse personalità o tra diverse abilità. Il valore, quello vero, sta nel riconoscere il ruolo degli altri importante tanto quanto il proprio.
E sono molto felice che la giunta di cui faccio parte stia operando in tal senso, come un vero gruppo di lavoro, in un’ottica di sistema e di confronto continuo, senza considerare la città divisa in compartimenti stagni, così come la scuola non deve essere considerata come un elenco di materie che non comunicano.
La scuola è cultura, sport, ambiente, innovazione, welfare e pari opportunità ed è anche architettura. La scuola è tutte queste cose insieme e lavorare in gruppo per me, anzi per noi, è fondamentale per cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. Cosa che auguro a tutti voi in questo inizio di anno scolastico.